1580-1589

Annali di Portogruaro 1580 – 1589

1581

(17 Maggio) Il nobile Gio. Batta Severo interviene alla convocazione del Magnifico Parlamento per la Comunità di Portogruaro ( (F. Degani – Note d’Archivio, mss.)

1582

(21 Luglio) Il Doge Nicolò Da Ponte intima al Podestà di Portogruaro d’impedire che agli abitanti di Caorle siano fatte molestie dai cittadini, quando vengono a vendere il pesce sul mercato dì Portogruaro (E. Degani – Regesti di Caorle).

1582

(21 Ottobre) Il Vescovo di Parenzo, Cesare Nores, visitatore apostolico, coll’intervento di tutte le Autorità cittadine fa il trasporto della SS. Eucaristia nel nuovo Ciborio (E. Degani – Culto dell’,Eucaristia, pag, 19).

1582

(5 Novembre) Uno spaventoso incendio distrugge quasi tutte le case del Borgo S. Nicolò,

1583 

Anno Domini MDLXXXIII. Questo millesimo vedesi colpito sopra la riva marmorea del fontico, la quale sarà stata costrutta in detto anno. Sopra il vicino portone leggesi in caratteri gotici: Veneria Domino clara de stirpe Leone Praeside sub tanto janua structa fuit (A Zambaldi – OP. e., pag. 221).”

1584

” Il Cardinale Michele Della Torre si recò a Venezia per questa via, e fu incontrato da Cesare Nores, Vescovo di Parenzo, ch’era stato inviato dal Sommo Pontefice a visitare questa diocesi, e dimorò qui poco meno di due mesi; nelle quale occasione, fra i sacri oggetti, cui egli dedicò le gravi sue cure, è da ricordarsi la seguente: (A. Zambaldi – Op. e., ibid.).

“Il Visitatore Apostolico Cesare Nores, Vescovo di Parenzo, proibisce che nel giorno di S. Gottardo e nella fiera omonima si tenessero balli, giochi, spettacoli e tripudi. In questo tempo, nel vecchio Duomo, si numeravano quindici altari.

1584

(11 giugno) Il Senato Veneto regola tutto il settore del commercio, prescrivendo tassativamente il riposo festivo, controllando i prezzi del frumento, della carne e dei generi alimentari. Regolamenta pure la vendita dei medicinali. Guido Zanco- profilo di storia economica di Portogruaro ed. “Il Parco”-Portogruaro

1586

“La città di Concordia, dopo che fu distrutta da Attila, non è potuta più risorgere, anzi in questo tempo, nel quale sorgevano colà soltanto pochi abituri, l’aria vi era più che mai perniciosa. Tenevano però ivi la loro residenza il Vescovo di Concordia ed il Capitolo di questa Diocesi. Ma in questo tempo fu risolto di traslatar quella Sede nella città di Portogruaro, allora molto popolata, d’aria più salubre e di comode abitazioni. Era Vescovo dì Concordia Matteo Sanudo, Nobile veneto, soggetto di grande stima, il quale si adoperò talmente verso la Santità del Papa Sisto V, mediante il Visitatore preaccennato, che ottenne l’indulto in data 29 Marzo, e la traslazione (1) fu approvata nel secolare Dominio della Veneta Repubblica e stabilita con alcune capitolazioni seguite fra esso Clero e questo Municipio, il quale affine di gratificare lo stesso Sacro Pastore Sanudo, gli donò seicento ducati per la restaurazione del palazzo, ch’egli aveva in questa città, e si obbligò di pagargli altri settanta ducati per fitto d’ un altro locale, mentr’egli faceva acconciare l’ Episcopio. Già erano più di trecento anni che i Vescovi di Concordia qui abitavano e vi avevano il loro palazzo. Il giorno solenne della traslazione fu il 22 Giugno. (Antonio Zambaldi – Op. c., pagg. 229 – 230). In data 19 Giugno 1586 furono stipulati i patti necessari a conciliare i diritti di Patronato del Comune di Portogruaro sulla Chiesa arcipretale di S. Andrea Apostolo con gli uffici che il Capitolo doveva nella stessa Chiesa esercitare. V. Documenti pubblicati dal Comune di Portogruaro, per l’ingresso di Mons. Vescovo N. dei Conti Frangipane – Portogruaro, Tip. Prem. Castion, 1866. L’anniversario della traslazione si soleva celebrare con pompa. A cura della Custoderia, la Chiesa veniva ornata con damaschi, festoni, fiori e con gli Stemmì del Vescovo e della Comunità. Si ergeva un pergolo, sul quale lo Scolastico recitava un discorso in lode della traslazione. Dagli Atti della visita di Matteo Sanudo risulta che in S. Andrea esisteva una Collegiata di sei Beneficiati, i quali avevano l’ obbligo del Coro ecc (E. Degani Alcune notizie intorno alle Chiese e pie istituzioni di Portogruaro, pag. 16).

1586

(22 giugno) Trasferimento ufficiale della Sede Vescovile

1587  

(8 – 9 – 10 Aprile)Il Vescovo Matteo Sanudo tiene il Sinodo diocesano nella Chiesa di S. Andrea Apostolo di Portogruaro.

1588

Francesco Biffis, Gastaldo della Fraterna del Crocefisso, ne fa erigere l’altare in S. Andrea.

1589

Il N. H. Alvise Grimani, Provveditore generale in Terra ferma, con lettera 21 Gennaio diretta al Clarissimo come fratello onorando, il Sig. Podestà di Portogruaro, dà ordine che gli sia preparato alloggiamento in qualche casa, che non sia abitata da patroni, o in un monastero, per la sua stanza e della sua Corte, e che sia provvisto di alloggiamenti e stalla per gli uomini e cavalli de’ cinquanta cappelletti, e che quanto all’ordine di comandar le ordinanze alla mostra e le genti da fatti da 18 sino a 50 anni alla rassegna, sia eseguito quanto sopra ciò avrà scritto il Chiariss. Sig. Luogotenente (A. Zambaldi – Op. c., p. 230).

Da Note d’Archivio risulta che, nel giorno della Candelora, veniva offerta la Candela al Podestà e alla Podesteressa, portante lo Stemma della Comunità e quello della famiglia, a cui il Podestà apparteneva. Se al Podestà, durante il suo ufficio, nascevano dei figli, questi venivano levati al Sacro fonte dalla Magnifica Comunità per mezzo de’ suoi rappresentanti, cioè dei Giudici e Sindaci o di altri personaggi cospicui. Il Battesimo veniva amministrato dal Vescovo. Sappiamo ancora dagli Atti della visita Nores, che il solo – Podestà e i Giudici avevano diritto di assistere in Coro alle Sacre Funzioni.

1589

(18 Giugno) Il cavallaro della Gastaldia di Concordia denunzia, che Menin Campeato, prigioniero in Portogruaro “sapendo lui di dover esser spedito alla galera, hieri fra le duodeci et tredici hore, cavato un catenazzo dalla porta della prigion scura, con quello ha rotto il muro della prigion davanti sopra la piazza ed è fuggito (Archivio della Curia Vescovile).

1589

(8 Novembre) Il Podestà di Portogruaro Paolo Dolfin pubblica il seguente proclama: “essendo venuto notitia di Sua Signoria clarissima, che alcuni Banditi da questa Città di Portogruaro et Distretto sono così audaci et poco timorosi della Giustizia, che ardiscono di stare qui et publicamente camminare, cosi di giorno come di notte, armati di diverse sorta di arme ecc., ordina che debbano tutti recarsi alli loro bandi con minaccie ecc. (E. Degani – Conf. I rnss.).

1589

(8 Dicembre) Il Podestà Dolfin se ne stava sul poggiúolo della Casa del Comune a vedere il mercato, mentre Francesco Belli, farmacista e bandito, contrattava sotto gli occhi suoi di non si sa che cosa. Giulio Severo, Nobile, bandito esso pure, accompagnato da’ suoi fratelli uccise il Belli suo nemico. Il Severo, rifugiatosi nel Convento dei Minori di San Francesco, pochi giorni dopo presentò istanza per essere accolto ìn quella famiglia religiosa (E. Degani – Conferenza 1, mss.).

 

Note estese dal 1580 al 1589