VISITA AL DUOMO DI PORTOGRUARO
Istruzioni per l’uso
Breve presentazione
Galleria delle opere


ISTRUZIONI PER L’USO DELL’AUDIO GUIDA
BREVE PRESENTAZIONE

La visita del Duomo di Sant’Andrea Apostolo di Portogruaro consente di entrare in contatto con più di quattro secoli di religiosità, storia, arte e cultura del territorio. Con questa audio guida la parrocchia desidera dare il benvenuto a tutti i visitatori e accompagnarli con delle informazioni semplici, essenziali e dettagliate a gustare la bellezza che l’arte esprime nelle opere che impreziosiscono questo tempio.
La consacrazione avvenne il 4 agosto 1833 ad opera del vescovo diocesano Monsignor Carlo Fontanini. I lavori si protrassero per ben quarant’anni da quando il vescovo Bressa pose la prima pietra, il 4 agosto 1793. Il Duomo prende il posto della primitiva chiesa di Sant’Andrea sullo stesso asse ma l’abside e la facciata di entrata sono state scambiate.
La vecchia chiesa fu demolita in seguito alle precarie condizioni in cui si trovava, bisognosa di essere restaurata in molte sue parti e soprattutto diventata ormai troppo piccola per le regolari funzioni religiose. Il progetto iniziale fu di Pietro Bettini vissuto tra il 1740 e 1821, successivamente rivisto da padre Buratti e portato a compimento da Antonio De Marchi (1781-1867).
Il materiale utilizzato per la costruzione proviene anche da altre chiese nel frattempo demolite come l’Oratorio del Santo Spirito, la chiesa di San Gottardo, quella di San Giacomo e, nel 1830, la chiesa di San Francesco.

Chiesa e convento di S. Francesco demoliti nel 1830
Internamente, il Duomo è lungo circa 53 metri, dei quali 20 metri sono del profondo presbiterio; la larghezza al transetto è di circa 29 metri; la cupola centrale è alta circa 24. Dal 1586 al 1974 Portogruaro fu sede vescovile e il Duomo fungeva da chiesa Ausiliare o Concattedrale. Nel 1974 il vescovo Mons. Abramo Freschi portò la sede vescovile a Pordenone, da qui la Diocesi assunse il nome di “Concordia-Pordenone”.
Questa guida condurrà alla scoperta di importanti opere provenienti dalla vecchia Parrocchiale, dalla chiesa di San Francesco e dalle requisizioni napoleoniche.
Un itinerario della bellezza di Dio e dell’uomo interpretata dalla mano di grandi maestri della pittura e scultura della scuola veneto-friulana.
Diversi sono stati i notevoli interventi di restauro come le formelle con le Storie di Sant’Andrea di Pompeo Amalteo nel 2006, L’ultima cena di Sante Peranda nel 2007, la Crocifissione di Palma il Giovane nel 2009, la radicale revisione dell’Organo, La Presentazione di Gesù al tempio di Giovanni Martini e ultimo ma non ultimo il restauro nel 2017 del Crocifisso ligneo del XIV secolo di autore ignoto, ma di notevole interesse artistico. Tutti questi restauri sono stati possibili per la tenace intraprendenza del parroco pro tempore Mons. Pietro Cesco.

Per chi desiderasse conoscere meglio la storia del Duomo, può richiedere alla parrocchia il ricco volume La pieve di Sant’Andrea Apostolo in Portogruaro di Roberto Sandron.
Ci auguriamo che l’audio guida installata nel nostro sito faciliti la visita e la renda più gradevole. Salutiamo i visitatori del Duomo e della città di Portogruaro.
Il parroco Mons. Giuseppe Grillo


1.A – “Incredulità di S. Tommaso” di Eugenio Bonò (Portogruaro 1806-1893), dimensioni: 3,90 per 2,10 metri. Copia dell’omonimo dipinto di Cima da Conegliano eseguita in occasione della vendita dell’originale alla National Gallery di Londra nel 1871. Nel 1504 Giovanni Battista Cima da Conegliano, nato nel 1459 e morto nel 1517, esegui l’opera per la chiesa di S. Francesco.

Margherita Albertario Fasoli, “Gesù Misericordioso con S. Giovanni XXIII e S. Giovanni Paolo II”, olio su tela, cm.193×67, 2011



“Madonna col Bambino e i Santi Rocco e Sebastiano che intercedono per la città di Portogruaro” Scuola di Palma il Giovane, prima metà XVII secolo, dimensioni 3,12 per 2,08 m. Palma il Giovane ha vissuto a Venezia tra il 1544 e 1628. Il dipinto era stato eseguito per il precedente Duomo di S. Andrea, poi demolito nel 1793. Da questa pala è tratta la famosa veduta di Portogruaro raffigurata in molte stampe successive.
I SANTI NEL DIPINTO: Rocco e Sebastiano


“Sant’Antonio” di Valentino Panciera detto Besarel (Astragàl di Zoldo 1829 -Venezia 1902), scultura in legno del 1901 circa, alta 1,31 metri.


“Immacolata Concezione con S. Anna e S. Floriano” di Gregorio Lazzarini (Venezia 1665 -Villabona 1730), realizzato nel 1718, 3,25 per 1,50 metri. Eseguito per la chiesa di San Francesco, demolita nel 1830.
I SANTI NEL DIPINTO: Anna e Floriano


“Resurrezione di Cristo” Scuola di Palma il Giovane, fine XVI secolo, dimensioni 2,22 x 1,37 metri. Palma il Giovane ha vissuto a Venezia tra il 1544 e il 1628. Il dipinto è stato eseguito per il precedente Duomo di S. Andrea.


6.2 “Madonna della Salute”. affresco nella lunetta in fondo alla navata sinistra di Tiburzio Donadon (Motta di Livenza 1881 – Pordenone 1961). L’opera è stata realizzata tra il 1923 e il 1925.


“Angeli che reggono un simbolo eucaristico”, affresco nella lunetta in fondo alla navata destra di Tiburzio Donadon (Motta di Livenza 1881 – Pordenone 1961).

Cantoria sinistra dell’abside

Pomponio Amalteo – La Sepoltura

Pomponio Amalteo – La Crocifissione”

Ignoto – Ultima Cena

7.1 Due pannelli, con le storie di Sant’Andrea Patrono della Città di Portogruaro, di Pomponio Amalteo, nato a Motta di Livenza nel 1505 e morto a San Vito al Tagliamento nel 1588. I pannelli sono inseriti nella balaustra della cantoria di sinistra e rappresentano “La Sepoltura”e “La Crocifissione” di Sant’Andrea del 1546. È stato aggiunto un terzo pannello raffigurante l'”Ultima Cena” di autore ignoto e di incerta data di esecuzione. I pannelli hanno tutti dimensioni: 60 per 112 centimetri e sono stati restaurati nel 2006.

Cantoria destra dell’abside

Pomponio Amalteo – La Condanna

Pomponio Amalteo – La Predicazione

Pomponio Amalteo – La Vocazione di Sant’Andrea

7.2 Pomponio Amalteo, Motta di Livenza. 1505 – San Vito al Tagliamento. 1588, tre pannelli con le storie di Sant’Andrea Patrono della Città di Portogruaro inseriti nella balaustra della cantoria di destra: “La Condanna”, “La Predicazione”, “La Vocazione”, 1546. I pannelli hanno dimensioni: 60 per 112 centimetri e sono stati restaurati nel 2006.
I SANTI NEL DIPINTO: Andrea


Nicolò Dell’Abbate- Caduta di Saulo – Vienna

9 “La caduta di Saulo”, di Ignoto del XVI secolo. Dimensioni 2,05×1,50 metri. Mostra analogie col dipinto di pari soggetto di Nicolò Dell’Abate conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, ma ciò non è sufficiente né per un’attribuzione, né per una datazione certa. Esisteva già nel Duomo precedente.


“Presentazione di Gesù al Tempio” di Giovanni Martini. Il pittore è nato probabilmente a Tolmezzo nel 1455 circa e morì a Udine nel 1535. L’opera è 2 metri e 67 centimetri alla base e è alta 4 metri e 40 centimetri. Venne eseguita per l’altare della Confraternita della Ceriola del precedente Duomo di Sant’Andrea e fu installato proprio il 2 febbraio del 1513. Il dipinto è stato restaurato nel 2009 riportandolo alle dimensioni originali.
Descrizione…


“Vergine col Bambino e i Santi Giacomo Apostolo e Antonio Abate” di Pomponio Amalteo
(Motta di Livenza 1505 – San Vito al Tagliamento 1588). Il dipinto è stato realizzato nel 1583,
dimensioni 153 per 220 centimetri. Eseguito per il precedente Duomo di S. Andrea.
Descrizione…
I SANTI NEL DIPINTO: Giacomo Apostolo e Antonio Abate


San Gregorio Magno
riformatore della musica sacra

Guido D’Arezzo
che detta le note musicali

I GRANDI DELLA MUSICA SACRA, Papa Gregorio Magno e Guido d’Arezzo. Di fronte all’organo, nella cantoria di sinistra, sono poste due delle quattro tele di Umberto Martina, vissuto nella provincia di Pordenone tra 1880 e il 1945. Ciascuna ha dimensioni 400 per 180 centimetri come le altre: a sinistra “Papa Gregorio riformatore della musica sacra” e, a destra, “Guido D’Arezzo che detta le note musicali”. Le tele sono state realizzate nel 1934.
I SANTI NEL DIPINTO: Papa Gregorio Magno e Guido d’Arezzo


Re Davide
canta le lodi del Signore

S. Cecilia,
patrona dei musicisti

Storia della musica, quattro tele di Umberto Martina (Dardago 1880 -Tauriano 1945), ciascuna ha dimensioni 400 per 180 centimetri. Nella cantoria di destra sono poste accanto all’organo: “Re Davide canta le lodi del Signore”, “S. Cecilia, patrona dei musicisti”, 1934 L’organo è stato realizzato da Beniamino Zanin nel 1910 ed è stato restaurato nel 2009.
I SANTI NEL DIPINTO: Re Davide e Cecilia

San Matteo

San Marco

San Luca

Giovanni

Umberto Martina, (Dardago, Pordenone 1880 -Tauriano, Pordenone 1945), Quattro affreschi con gli Evangelisti sui pennacchi della cupola, 1934. Ogni evangelista è riconoscibile dal suo simbolo caratteristico: la Figura Umana – San Matteo, il Toro – San Luca, il Leone – San Marco e l’Aquila – San Giovanni Evangelista.

Valentino Panciera detto Besarel (Astragàl di Zoldo 1829 – Venezia 1902), “Gruppo della Madonna della Salute e Angeli”, scultura in legno, 1893, cm 170.


Antonio Marsure (Pordenone 1807 – Udine 1855), tre pannelli in stucco e gesso con le storie di S. Andrea sulla balaustra del pulpito, 1831 circa: “La professione di fede”, cm 103×56, “La predicazione”, cm 160×56, “Il saluto alla Croce del Martirio”, cm 103×56.


“Annunciazione” dello scultore ferrarese Arrigo Minerbi (1881-1960), con iscrizione di Giovanni Costanzi, 1930 circa, dimensioni 160x132x69 centimetri. L’opera è stata donata al Duomo dalla famiglia Marzotto in memoria di Annalisa, figlia di Umberto e Marta, affetta da fibrosi cistica, è mancata prematuramente a 32 anni.

Crocifisso dopo il restauro

Crocifisso prima il restauro

Ignoto, “Crocifisso”, legno di pioppo, XIV secolo, cm. 186 x 182 (con la croce cm. 298 x 190) E’ stato restaurato nel 2017 da Giovanni Magri a cura dell’Associazione “Accordi” e della “Fondazione S. Stefano”. Le inaspettate e rilevanti novità stilistiche emerse dal restauro inducono ad uno studio approfondito dell’opera che, in ogni caso, già si pone come un punto di riferimento importante nell’ambito della scultura del ‘300.


Ignoto. Entro una teca di vetro, novanta ex-voto di devozione popolare in argento, risalenti ai secoli XVI-XVIII, suddivisi in raffigurazioni anatomiche e figure di devoti oranti. Sono stati restaurati nel 2012. Storicamente erano collocati ai piedi del Cristo Crocifisso.


Bassorilievo in pietra per la Cappella sepolcrale dei Vescovi concordiesi con Cristo Risorto e scene
dei Misteri Gloriosi, realizzato nel 1964 dallo scultore Luigi Strazzabosco, vissuto a Padova tra il 1895
e il 1985. Il bassorilievo è alto cinque metri e largo 3 circa.
Sono sepolti sei vescovi: Fulcherio di Zuccola, nominato vescovo nel 1269,
Carlo Fontanini nel 1827, Domenico Pio Rossi nel 1881, Luigi Paulini nel 1919, Vittorio D’Alessi nel 1945, Vittorio De Zanche 1949 e Sennen Corrà 1989.
Descrizione….


20 “Madonna col Bambino e i santi Prosdocimo e Benedetto”, 1612-1631, di Pietro Damini (Castelfranco Veneto 1592 – Padova 1631), dimensioni 283×190 cm. Detta anche “Madonna delle Grazie”. È giunto nel Duomo di Portogruaro nel 1833 dal Deposito Demaniale dell’ex Commenda di Malta di Venezia. Era in origine nella chiesa, poi abbattuta, di San Prosdocimo e faceva parte delle requisizioni napoleoniche di opere d’arte.
I SANTI NEL DIPINTO: Prosdocimo e Benedetto


21 “Crocifissione”, fine XVI secolo, di Palma il Giovane (Venezia 1544-1628), 370×470 cm. E’ stato eseguito per il precedente Duomo di S. Andrea. È l’unica pala d’altare con questo tema presente nelle chiese di Portogruaro. La diretta attribuzione palmesca deriva dalla figura del Cristo, quasi identico, ma più drammatico, rispetto a quello della pala di pari soggetto, firmata, conservata nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia.
È stato restaurato nel 2009.
Descrizione…


22 Stefano Dall’Arzere (Padova? 1520-post 1573), “San Mattia tra San Giovanni Battista e Sant’Anna da un lato, e San Benedetto e Santa Margherita dall’altro. In alto la Vergine col Bambino”, 1542, 279×193 cm. È giunto nel Duomo di Portogruaro nel 1833 dal Deposito Demaniale dell’ex Commenda di Malta di Venezia. Era originariamente nella chiesa, poi abbattuta, di S. Mattia a Padova e fece parte delle requisizioni napoleoniche di opere d’arte.
I SANTI NEL DIPINTO: Mattia, Giovanni Battista e Margherita di Antiochia


23 “Ultima cena”, 1604, 148 x 550 cm di Sante Peranda (Venezia 1566-1638). Commissionato dalla Confraternita del SS. Sacramento del precedente Duomo di S. Andrea. Presenta una parentela strettissima col dipinto autografo dello stesso soggetto della chiesa dei Santi Martino e Rosa di Conegliano. È stato restaurato nel 2007


“S. Chiara tra i Santi Bonaventura e Bernardino da Siena. Sopra la Beata Vergine col Bambino
e S. Orsola in gloria con le compagne di martirio”, 1720, 284 x 156,
di Gregorio Lazzarini (Venezia 1665-Villabona 1730). Era stato eseguito per la chiesa di S. Francesco.
Descrizione
I SANTI NEL DIPINTO: Clara, Orsola, Bonaventura e Bernardino da Siena


“Cristo in gloria tra gli angeli”, 1722, 450×268 cm, di Gregorio Lazzarini (Venezia 1665-Villabona 1730). Era stato eseguito per la chiesa di S. Francesco. Rimase nella chiesa di S. Agnese dal 1830 al 1892.

14 formelle in bronzo con le stazioni della via Crucis, 1962, 68×53 cm, di Valentino Turchetto, (Portogruaro 1906-1965).

Autore ignoto, “Salita di Cristo al Calvario”, sec. XVI, cm. 87×112 tempera su tavola.

Autore ignoto, “Pietà”, scuola veneta, sec XVI, cm 135×195.


“Battesimo di Gesù”, XVI-XVII secolo, 156×212 cm di Ignoto. È collocato nel piccolo edificio adibito a Battistero, a fianco dell’abside. L’edificio è ciò che resta del demolito Oratorio del Santissimo Corpo di Cristo o dello Spirito Santo, risalente alla seconda metà del XIV secolo.
Descrizione…

Giovanni Costantini (Latisana 1875-1917), “Fonte Battesimale” 1914, opera in pietra di Verona e noce americano.
Descrizione…


Domenico Castaldi (1954), “Crocifissione” 2011, cm 80×70, terracotta patinata in bronzo.


Il Campanile, alto 59 metri, è l’antica torre civica, innalzata presumibilmente tra il XII e il XIII secolo. La vistosa pendenza, comune a tanti campanili di Venezia e dovuta ad un iniziale cedimento delle fondazioni, ne fa una vera attrazione turistica. È previsto un intervento di restauro e di messa in sicurezza. La cuspide ottagonale risale al 1877-79.

Ignoto, “Madonna in trono con Bambino”, statua in pietra, XIV secolo. Presenta analogie con quella eseguita nel 1314 per la chiesa di San Francesco e attualmente nel museo Archeologico di Portogruaro.